A Spoleto sta scoppiando l’ennesima polemica “alla spoletina”: quella sulle pale eoliche e i pannelli solari alle ex Cementerie. “Rovinano il paesaggio!”, “Ce fanno ombra a Monteluco!”, “E poi… e poi… ce portano via lu vento!”. Insomma, soliti slogan da chi probabilmente ‘na bolletta da 400 euro gliela paga ancora la mamma.

Ma facciamo due conti (non col pallottoliere, ma co lu cervello):

  • L’energia prodotta da pale e pannelli è pulita, non fa CO2, non inquina.
  • Ci rende più indipendenti dal gas russo, dal petrolio arabo e qualcuno dice pure dai folignati!
  • E soprattutto, se ne produciamo tanta… la paghiamo di meno.

E invece no. A Spoleto se deve sempre dire no a tutto: no all’energia verde, no alle infrastrutture, no alla modernità…
Però poi tutti a lamentarsi della bolletta alta, dell’aria irrespirabile in estate, dei picchi de CO2 che manco fossimo sulla Marattana de Terni e delle piogge acide che fanno diventare gialli pure li ficus.

E allora?

Allora diciamolo chiaro:
💡 Mettere pale e pannelli sulle ex Cementerie, un’area già industriale, è la soluzione migliore.
🍃 Non tocca zone verdi, riqualifica una ferita del territorio.
⚡ Produce energia pulita da sole e vento, cioè GRATIS.

Il paradosso spoletino è che c’è gente che difende i ruderi abbandonati come se fossero le rovine di Pompei, ma poi si fa installare climatizzatori in ogni stanza e lascia il phon acceso anche per asciugà lu cane.

E allora Bardasci, schieriamoci:
✅ Dalla parte di chi investe nell’energia pulita.
✅ Dalla parte di chi vuole un futuro con meno fossili e più sole e vento.
✅ Dalla parte della logica, non della nostalgia tossica per un passato che manco funziona più.

P.S. Chi non vuole le pale… gli regaliamo una candela e un generatore a benzina, così magari capisce la differenza.